Da come siedi, ti dirò chi sei

Fabio Pandiscia
6 min readJan 12, 2022

linguaggio del corpo: le gambe

Photo by Yen Phi on Unsplash

La seduzione femminile passa dalle gambe, non è un caso che l’immaginario collettivo le pone come simbolo di fascino e sensualità.

Chi non ricorda Sharon Stone e i suoi gesti di accavalli eleganti, oppure lo stesso gesto fatto da Greta Garbo, Marilyn Monroe o Audrey Hepburn.

Nella seduzione saper accavallare le gambe non è un gesto da poco conto, in effetti è poco carino dondolare la gamba incrociata, denota atteggiamento lascivo.

Le gambe accavallate ci possono dire molto non solo per quanto riguarda la seduzione, infatti rappresentano una sorta di comunicazione segreta molto affascinante. Prendiamo ad esempio la foo qui sotto:

Come possiamo notare dalla foto le gambe accavallate in questo modo non sono indice di buon rapport tra i due personaggi.
Entrambi con la loro gamba accavallata formano un barriera verso l’altro, è un tipico segnale di rifiuto gestuale.

Possiamo controllare (anche se a fatica) la nostra mimica facciale, possiamo controllare le mani, ma molto spesso i piedi sfuggono al nostro controllo e la foto ne è un tipico esempio.

Un altro movimento molto interessante lo troviamo nell’accavallare le gambe nella tipica posizione “a quattro”

Photo by jose aljovin on Unsplash

È una variante più aggressiva della posizione “gambe accavallate”, perché la caviglia è poggiata sul ginocchio dell’altra gamba.

In questa posizione la persona disapprova quanto sta succedendo, ma al momento non dice nulla.

D i certo sarà pronta ad attaccare al più presto, quando se ne presenterà l’occasione, lasciando questa posizione di difesa.
Il blocco della gamba può essere ancora più accentuato se entrambe le mani bloccano la caviglia, quasi per impedire di scalciare.

Quando in una situazione di vendita abbiamo il nostro cliente che prende questa posizione, è meglio non sollecitarlo a decidere, perché fino a quando manterrà la sua posizione rifiuterà qualsiasi opinione differente dalla sua.

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Esistono vari modi per sedersi:

Chi siede con le gambe larghe, tipico del sesso maschile, mostra un desiderio di dominio sugli altri.
In genere si dice che i maschi vogliano mettere in mostra la loro virilità e questo gesto, come per gli animali, è come una sfida verso altri soggetti maschili, come a voler sfidare il branco, specialmente quando si vuole corteggiare un soggetto femminile.

Da seduti, la direzione del piede indica le nostre intenzioni, infatti mostra la nostra simpatia se punta verso un particolare soggetto, mentre se, stando seduti a gambe larghe, il piede oscilla lievemente con movimenti che sembrano “calci trattenuti”, mostra la nostra aggressività.

Tra i vari modi di sederci, può anche capitare che ci si sieda a cavalcioni sulla sedia, con le braccia sullo schienale, come nella fig. sopra.

In questa posizione il gesto esprime una voglia di dominare, come se fosse un’imitazione di una posizione a cavallo, con lo schienale usato come scudo e la sedia come sella.

In questa posizione si cerca di prendere il comando della situazione, ma qualcosa impedisce di essere rilassati, quindi la posizione esprime una insicurezza di base.

Per disarcionare l’altro da questa posizione aggressiva, è utile mettersi di fianco o leggermente dietro di lui, in modo da metterlo a disagio, costringendolo a cambiar posizione.

Altrimenti, mettersi in piedi davanti a lui fino ad invadere la sua area intima, obbligandolo, se vuole parlarci, ad assumere una posizione del tutto innaturale, cioè con il mento alzato.

Comunque sia, conviene cambiare al più presto questo posizione, perché una volta che il nostro interlocutore l’ha adottata può snervarci, tenendo per sé le redini il discorso, per tutto il tempo che vuole.

Altro modo di sedersi che possiamo trovare di frequente è il dondolarsi.

Questo è un gesto che esprime generalmente impazienza, mette anche una diffusa ansia in chi ascolta; spesso chi lo usa desidera concludere il prima possibile un discorso, magari perché si sente di avere già una soluzione, è come se dicesse “Ti lascio finire, però fai in fretta così ti dico cosa devi fare”.

Posizioni femminili

Abbiamo in maggior misura visto i gesti che può compiere un soggetto maschile da seduto, ma per par condicio mi sembra doveroso descrivere il significato di alcune posizioni che le donne vanno ad assumere da sedute.

Una posa tipica è lasciare le punte dei piedi che puntano in fuori.

È una posizione adottata da donne che mostrano in genere un carattere piuttosto istintivo e spontaneo, attive e molto dinamiche che spesso lottano per raggiungere i loro scopi.

A volte però le punte dei piedi sono rivolte all’interno: è una posizione tipo “brava ragazza”, che cerca di fare tutto in modo molto meticoloso e preciso, curando bene i dettagli di ogni cosa.

Se si vuol convincere questo tipo di donna bisogna però fare i conti con la sua timidezza e pignoleria, quindi può diventare difficile convincerla a modificare qualche sua abitudine.

Quando invece notiamo le punte dei piedi unite, generalmente siamo di fronte ad una personalità rigida; spesso questa posizione è accompagnata dalle mani raccolte in grembo. È questa una posizione che comunica l’incapacità di esternare le proprie emozioni in pubblico, adottando un atteggiamento freddo e controllato.
Diventa difficile, per queste donne, avvicinarsi agli altri.

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La rifrequenza è sempre gratuita — Attestato finale

Con affetto, Fabio.

Per approfondimenti

Comunicare bene, la comunicazione come forma mentis

Tutta la bibliografia riportata in questo articolo la puoi trovare nel mio libro “ Comunicare bene, la comunicazione come forma mentis “, dal quale è stato tratto questo post.

Questo libro tratta la comunicazione verbale e non verbale, il linguaggio del corpo e l’ascolto empatico all’interno di una corretta comunicazione.

Partendo dall’approccio iniziale, seguendo passo per passo le dinamiche di un rapporto di comunicazione — che si tratti di rapporti di lavoro o relazioni informali — vengono presentate le principali strategie, proprie della PNL, della Gestalt e dell’Analisi Transazionale, per comunicare nel modo più efficace ed evitare gli errori più comuni, che spesso rendono difficile entrare in sintonia con i nostri interlocutori.

“Non si può non comunicare” nel gioco della vita ed apprendere le tecniche di comunicazione è possibile, al pari di ogni altra capacità, ma per farlo è necessario sviluppare uno specifico atteggiamento mentale. E’ proprio questo approccio che differenzia questo libro dai tanti altri sul tema della comunicazione.

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Fabio Pandiscia
Fabio Pandiscia

Written by Fabio Pandiscia

Scrittore, dr in psicologia — Body Language & PNL — www.fabiopandiscia.it - Telegram: https://t.me/formaementis

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