Mani maschili e femminili

Fabio Pandiscia
6 min readFeb 5, 2022

i segreti nascosti

Photo by Lina Trochez on Unsplash

Le mani maschili sono molto differenti da quelle femminili; questo è dovuto alla diversa situazione in cui si sono per secoli imbattuti gli uomini.
Essendo cacciatori, guerrieri, difensori, hanno sviluppato mani grosse, robuste, forti e vigorose.

L’effetto finale sono le attuali mani maschili, la cui stretta è doppia rispetto a quella femminile.

Oltre a ciò, la mano di un uomo ha una maggiore vascolarizzazione, quindi è più calda (in media) di quella femminile.

Lo scopo di ciò?

Un uomo deveva stare fuori a lungo, in molti periodi dell’anno, per cacciare o combattere. Mani e piedi sono fondamentali per questo compito, quindi sono grandi, forti e ben riscaldati.

Chiunque abbia mai avuto le dita intirizzite dal freddo sa bene quanto diventi inservibile una mano infreddolita.

Consideriamo che la nostra evoluzione avvenne in Africa in primo luogo, quindi le temperature gelide, della Siberia e dell’Alaska non erano mai raggiunte.

Anche in Africa però in certi mesi fa più freddo che in altri, la notte, quindi le mani sono piedi maschili si sono evoluti per adattarsi al meglio a questo scopo.

Per contro, la mano femminile ha due punti molto invidiabili:

  1. la flessibilità.
  2. Le dita sono più “slegate” di quelle maschili. Questo le rende fragili ma anche con più capacità di piegarsi.

Ovviamente anche qui il motivo è l’evoluzione: mani sottili e flessibili sono più utili quando si tratta di raccigliere bacche o tenere in bracci i figli.

Photo by Daniel Smyth on Unsplash

La precisione

Le mani delle donne sono molto più precise di quelle rozze e robuste dei loro compagni. Questo è stato un vantaggio per raccogliere le bacche o cucire, scegliere con cura i cibi da raccogliere.

La flessibilità e precisione è stata utilissima nei secoli per occuparsi dei neonati e di ogni funzione “artistica”: decorare, infilare collane, dettagli nelle pitture, nella scultura e più di tutto nella ceramica.

Fino all’invenzione del tornio (strumento per lo più maschile) erano solo e sempre le donne a fare i vasi, perché le mani maschili erano troppo grossolane per questo compito. Stessa cosa possiamo dire per il pianoforte.

Si è provato in un esperimento che una donna pianista supererebbe senza problemi un uomo se lo strumento fosse proporzionato alle dita femminili e non maschili.

Sembrerebbe che i pianisti continuino ad essere in maggioranza uomini solo per questo, non per doti artistiche migliori.

Photo by Ilenia F. on Unsplash

Perché allora non si fanno pianoforti alle alle donne?

Mistero. Forse perché gli uomini ne resterebbero umiliati.

Queste doti e capacità, un tempo ritenute preziosissime e sacre sono poi finite per diventare un peso per le sfortunate signore, relegate a compiti di secondo piano.

Quando un uomo invidiava le capacità femminili maggiori inventava uno strumento per sottrargli questa dote, come appunto il tornio.

Se invece tale dote era di tipo maschile, come avere una stretta vigorosa, peggio per le donne che non l’avevano, e non si è per molto tempo fatto nulla a riguardo.

Di conseguenza, gli unici compiti in cui le donne hanno potuto esprimere la loro superiorità manipolatoria sono stati relegati a “compiti femminili”, per lo più inutili o al massimo “piacevoli” ma mai necessari: uncinetto, decorazioni, suonare l’arpa.

Altre differenze

Vediamo ora un’altra differenza tra le mani maschili e femminili: nel 45% delle donne (e solo in pochissimi uomini) l’indice è più lungo dell’anulare.

Questo ha uno scopo evolutivo alquanto trascurabile, ma una funzione sociale sviluppatissima.

Photo by Baylee Gramling on Unsplash

L’anulare risulta il dito più debole in assoluto.

Basta fare una prova: chiudendo le mani a pugno e poi provando a sollevare un dito alla volta, si noterà che l’unico che ha “problemi” nel raddrizzarsi è proprio l’anulare.

Questo ha conferito a tale dito un occhio di riguardo e nella magia è sempre stato il dito più importante in quanto quello più “puro”.

Ciò è dovuto in buona sostanza alla sua debolezza, che lo porta ad essere il meno usato, singolarmente, tra tutte le dita.

Ora, ecco cosa escogitarono alcune migliaia di anni fa gli uomini.

Le donne sono da sempre più deboli, in quanto a muscolatura, rispetto agli uomini. Per sottolineare ancora di più questa debolezza, e la sottomissione che la donna doveva al marito, si “incatenò” il dito, tramite un anello che poi, romanticamente, prese il nome di “fede” e che era destinato solo alle donne. Insomma, era un simbolo per indicare “sei mia” o, di fronte agli altri, “sono già di qualcuno”.

Non era uno scambio alla pari, manco per niente.

Dopo alcuni millenni la fede si è “ampliata” al marito, a indicare che il giuramento tra uomini e donne era pari.

Un altro dito molto importante, specie nelle funzioni differenti di genere, è il mignolo.

Dito più preciso, spesso lasciato fuori dai compiti più importanti, ha da sempre costituito un simbolo molto forte. Anche oggi in Giappone un mignolo alzato usato da un uomo indica una donna.

Sempre al mignolo giapponese è legata la tradizione del “filo del destino” e quando si commette una scorrettezza, presso la yakuza, viene tagliato.

Il suo potere è tanto grande che ancora oggi si fa il giuramento con questo dito in quasi tutto il mondo.

Il motivo per cui parliamo del mignolo però è un altro: durante il XIX secolo le dame europee iniziarono a bere tè e caffè sollevando in modo provocatorio il mignolo. Questo voleva dire “sono una donna ma sono forte e indipendente!”. Si trattava di un simbolo, dovuto al fatto che il mignolo non era “necessario” per tenere il manico della tazzina e quindi poteva essere ostentato con orgoglio. Paradossalmente il gesto ha finito, con il tempo, a indicare l’esatto contrario, e da donna forte, femminista e ribelle è diventato un gesto consigliato dal galateo per sottolineare femminilità.

Questi sono esempi per indicare la differenza tra i gesti innati e quelli acquisiti. Mentre quelli innati sono universali e il loro significato è certo (come sorridere) per quelli acquisiti le cose non solo non sono così semplici ma al contrario spesso nascondono la verità, e si intendono in modo molto diverso rispetto alla loro vera origine.

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Fabio Pandiscia
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Written by Fabio Pandiscia

Scrittore, dr in psicologia — Body Language & PNL — www.fabiopandiscia.it - Telegram: https://t.me/formaementis

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