Nella comunicazione ci distraiamo, perché tendiamo a dare giudizi

Fabio Pandiscia
11 min readMar 3, 2023
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Per renderci conto dell’importanza del vero Ascolto, proviamo a rivolgerci questa domanda:

“Come ci sentiamo quando qualcuno ci ascolta veramente?”

Di certo a nostro agio e disponibili al dialogo, compresi e importanti, felici di essere lì in quel preciso momento.

Pensiamo per un attimo ai vantaggi che potrebbero scaturire da un ascolto empatico, quanti problemi potremmo evitare, quanto tempo potremmo recuperare, quanti equivoci non si verificherebbero più, poiché tutto sarebbe chiaro, non ci sarebbero istruzioni mal comprese, nessuna perdita di informazioni utili ed in particolar modo non correremmo il rischio di ferire i sentimenti di chi ci sta vicino.

L’ascolto empatico non è altro che uno dei vari livelli che può raggiungere l’ascolto.

La parola “empatia” è un termine che sprigiona certamente una certa dose di fascino, risale alla radice greca παθέιν (patire,soffrire) da cui derivano sia il termine italiano che quello inglese: empathy (L.Boella, 2006).

Esistono vari tipi di ascolto, essi rappresentano il grado di attenzione e di coinvolgimento che applichiamo nella comunicazione.

Prendiamo ad esempio un modo di ascoltare che chiameremo “ascoltare a tratti”.

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